
agosto è alle porte e, immediatamente dopo, suonerà (forse) la prima campanella del nuovo anno scolastico 2020-2021. Come stanno le scuole di Anguillara? Riassumiamo la situazione.
Nel nostro strano paese non ci facciamo mancare niente. Riusciamo a complicarci la vita anche quando è già abbastanza complicata di suo.
Facciamo un breve riassunto della situazione scuole.
Una bella mattina di un annetto fa iniziano a circolare sui social preoccupanti messaggi (audio) che “annunciano” l’imminente crollo della storica scuola di Via Verdi. Un tam tam mediatico scaturito dall’esito di prove di vulnerabilità sismica e statica eseguite nell’ottobre 2018 dopo un incarico (DD 408 del 26 ottobre 2017, un anno prima circa) che l’amministrazione Anselmo affidò ad un esperto.
Tralasciando la lentezza tra l’affido dell’incarico e la consegna della perizia in Comune, nel giro di poche ore questo fatto porta alla chiusura della scuola a tempo indeterminato gettando nel panico famiglie, docenti e la scuola tutta.
Una bella mattina di un annetto fa iniziano a circolare sui social preoccupanti messaggi (audio) che “annunciano” l’imminente crollo della storica scuola di Via Verdi
Da quel momento è il caos totale
C’è da notare che questa perizia rimane nei sacri cassetti dell’Ufficio Tecnico del Comune per svariati mesi prima di essere finalmente di dominio pubblico a seguito di un accesso agli atti richiesto dalle forze di opposizione.

Nel frattempo, i ragazzi rimangono privi della loro vita scolastica fino ad essere sparpagliati, per gli ultimi giorni di scuola, nei locali raffazzonati alla buona sul territorio. Intanto, in Giunta si discute e passa un fantasmagorico piano di ristrutturazione degli edifici scolastici con costruzione di ben due edifici nuovi di zecca di cui uno sulle macerie della ”pericolante” scuola di San Francesco che nel frattempo dovrebbe, a quanto si dice, essere demolita.
Si è talmente sicuri di questo progetto che i “bellissimi” moduli abitativi, più volgarmente conosciuti come container, vengono noleggiati invece di essere acquistati e ciò per “limitare le spese nel tempo”.
Anche qui facciamo finta di non vedere quanto sono costati per un solo anno di affitto e andiamo avanti nella narrazione.
L’incarico per le prove di vulnerabilità sismica e statica era stato commissionato per tutti gli edifici scolastici di competenza comunale, quindi anche per il plesso di via della Mainella, conosciuto come Scalo, per la sede centrale dell’Istituto Comprensivo San Francesco, comprendente l’unica scuola secondaria di primo grado (scuola media) del territorio, e per l’asilo nido comunale di via Duca degli Abruzzi.

Nelle prime due settimane di settembre 2019 nel plesso della scuola primaria di Scalo vengono effettuati i rilievi senza che vi fosse stata alcuna comunicazione ufficiale alla Dirigenza scolastica; tale intervento, oltre a comportare un arresto delle attività di preparazione dell’avvio dell’anno scolastico (pulizie, spostamento arredi ecc.), ha pesantemente influito sull’organizzazione della Scuola in assenza della pulizia straordinaria (comunicata informalmente, ma mai effettuata) da parte del Comune a fine lavori.
In seguito a questo episodio la Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo convoca in data 23 ottobre 2019 un “TAVOLO DI CONFRONTO SULLA SICUREZZA DEGLI EDIFICI SCOLASTICI E DELLE PERTINENZE ESTERNE DELL’I.C. SAN FRANCESCO-PRIORITÀ E PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI”.
Gli esiti delle prove tardano ad essere resi noti
Filtrano indiscrezioni più o meno ufficiali
I risultati a quanto pare sembrano essere molto simili a quelli di Via Verdi
In questa sede vengono consegnati gli elenchi delle criticità delle scuole con la promessa di una soluzione a breve di quanto in essi riportato con un ordine prioritario in base all’impatto sulla sicurezza. A questo tavolo ne segue un secondo, sempre convocato dalla Dirigente, in cui poco viene riportato di quanto fatto. In questa sede si annuncia – dall’oggi al domani – il turno delle perizie sulla sede principale di via San Francesco, le medie per capirci. Le prove vengono effettuate ad autunno inoltrato del 2019, di nuovo con preavviso minimo alla Dirigenza scolastica tanto da dover prevedere alcuni giorni di chiusura della scuola per poter effettuarle in sicurezza senza la presenza dei ragazzi. Anche stavolta gli esiti delle prove tardano ad essere resi noti o meglio iniziano a circolare indiscrezioni – più o meno ufficiali – sui risultati che a quanto pare sembrano essere molto simili a quelli dello sfortunato edificio di Via Verdi. Un nuovo incontro con Sindaco, Consiglieri delegati e Ufficio Tecnico, viene convocato – sempre dalla Scuola – poco prima di Natale e li si inizia ad intravedere che la situazione non è così rosea soprattutto per l’edificio delle scuole medie, già abbastanza provato da storiche carenze di spazi. Sempre rigorosamente a voce si promette un rapido intervento per la risoluzione delle problematiche e per far pesare il meno possibile il disagio sui ragazzi.
Da sottolineare che in quel momento erano state consegnate dall’esperto al Comune le perizie che – anche stavolta – verranno gelosamente custodite negli scrigni dell’Ufficio Tecnico senza metterle a disposizione della popolazione e soprattutto di chi la scuola la vive in prima persona e cioè Dirigente Scolastica e famiglie.

Inizia il bisesto e funesto 2020 e con lui arriva il Commissario Prefettizio dopo la rocambolesca caduta dell’Amministrazione 5 stelle.
Neanche il tempo di mettere mano alle carte lasciate arruffate sui tavoli degli uffici comunali che arriva il malevolo SARS CoV-2 e con lui la COVID-19 e tutto quanto ne consegue in termini di emergenza e di gestione del rischio epidemiologico.
Appena insediato il Commissario, la Dirigenza dell’Istituto Comprensivo ha richiesto reiteratamente un incontro per avere comunicazioni ufficiali circa l’esito delle prove effettuate sui tre edifici di pertinenza, per pianificare con il Comune la tempistica degli eventuali interventi nei diversi plessi e la valutazione del loro impatto, in vista della programmazione del nuovo anno scolastico.
Tutto tace, invece, durante la quarantena, fino ai primi di maggio quando il Commissario si ricorda che ad Anguillara esistono le scuole e convoca …. la Dirigente Scolastica, direte voi, le famiglie e gli insegnanti che possano descrivere quello che hanno sopportato fino ad ora!
E invece no! In due giorni diversi incontra le forze politiche del territorio che vengono chiamate ad esporre la problematica, pur non conoscendo appieno quali siano le complete esigenze delle nostre scuole, conoscenze che potevano avere, in via esaustiva, soltanto gli Organi Scolastici.
La Scuola, nella persona della Dirigente Scolastica, viene incontrata finalmente a fine maggio dopo un appuntamento strappato al Commissario durante un incontro casuale.
Durante il colloquio viene resa nota al Commissario l’urgenza di conoscere la situazione dell’edificio della sede centrale, per la quale – a livello informale – nel mese di dicembre l’Amministrazione Comunale aveva evidenziato diverse criticità, per provvedere – per tempo – alla dislocazione degli alunni nelle aule presenti e alla riorganizzazione degli spazi. Tutto ciò a fronte dell’aumento del numero di iscritti che ha portato ad un totale di venticinque classi di scuola secondaria di I grado per l’a.s. 2020/21.
Nel corso dell’incontro il capo dell’Ufficio Tecnico ha illustrato la relazione di verifica della situazione statica dell’edificio scolastico della sede centrale di Via San Francesco, prodotta dall’ingegnere incaricato, e le indicazioni fornite circa il necessario adeguamento strutturale.
Il Commissario, preso atto della relazione, ha ritenuto di dover provvedere ad individuare un ingegnere strutturista, richiedendo l’intervento del Genio Civile della Regione Lazio, da incaricare per definire quali lavori intraprendere e indicare il numero di locali scolastici dell’edificio della sede centrale da poter utilizzare già all’inizio del nuovo anno scolastico (nota per chi legge: questo provvedimento era stato già fortemente suggerito un anno fa da chi aveva le competenze tecniche e le conoscenze amministrative di questo problema. Ovviamente, suggerimenti lasciati cadere nel vuoto da chi – per contro – sostiene che non serva esperienza per amministrare una città).
Il Commissario, poi, promette un nuovo incontro entro la seconda decade di giugno o non appena in possesso dei dati utili a programmare la logistica per il nuovo anno scolastico. (LINK).
E siamo ai giorni nostri.
Cambiano gli attori, ma la regia è sempre la stessa. Anche stavolta, pur se queste verifiche fossero state caldamente richieste, nessuna comunicazione diretta viene data alla Dirigente Scolastica che, con metro alla mano, si trova in pieno caos nella pianificazione dell’organizzazione didattica e dei servizi di trasporto e di mensa, dove è necessario individuare gli spazi per accogliere gli alunni iscritti:
- 578 di scuola secondaria (25 classi di cui 3 a tempo prolungato);
- 420 di scuola primaria (19 classi di cui 11 a tempo pieno);
- 232 di scuola dell’infanzia (10 sezioni di cui 5 a tempo pieno).
Nessuna comunicazione diretta viene data alla Dirigente Scolastica
In data 9 luglio (3 giorni dopo la Determina di cui sopra) si riesce ad ottenere un nuovo incontro (che doveva essere convocato nella seconda decade di giugno) con il Commissario per individuare le soluzioni necessarie per la ripresa delle attività scolastiche in presenza dal mese di settembre 2020.
È un incontro lacrime e sangue!
Tutto quello che servirebbe per gestire l’emergenza COVID-19 è impensabile in termini di spazi, tempi e risorse economiche.
Intanto, dall’albo pretorio del comune si apprende l’approvazione della determinazione (numero 223, proposta del 06-07-2020, tenete a mente questa data) concernente il “CONFERIMENTO di INCARICO ALLA SOCIETÀ TECNOINDAGINI SRL PER VERIFICA DELLA SICUREZZA STATICA, ANALISI DELLA VULNERABILITÀ SISMICA CON IL METODO SISMOCERT® PLUS, PER LE INDAGINI E IL RILIEVO DEI DISTACCHI DI INTONACO E DI SFONDELLAMENTO NEI SOLAI E PER L’ESECUZIONE DI PROVE DI CARICO DI UN SOLAIO CON IL METODO STRESSLAB® SU SCUOLA MEDIA SAN FRANCESCO E ASILO NIDO RANOCCHIO” (LINK).
Di nuovo, la Dirigenza si ritrova da sola a cercare e proporre soluzioni sacrificando qua e là alcuni spazi vitali per la scuola, rimanendo comunque scoperta in alcune situazioni anche per la confusione creata a livello nazionale da linee guida della gestione dell’epidemia in continuo divenire.
E senza considerare l’impatto e l’esito delle verifiche sopracitate di cui il Commissario doveva essere a sicuramente a conoscenza.
Questo breve excursus porta a porci alcune domande:
- Perché gli esiti delle prime perizie di vulnerabilità rimangono sconosciuti ufficialmente a chi dovrebbe avere il diritto di sapere, visto che in quegli edifici ci passa la maggior parte della sua vita lavorativa e didattica?
- In circa sei mesi, di cui la quasi totalità a scuole vuote, non si sarebbe potuto intervenire nell’effettuare le ulteriori prove necessarie per procedere ad un livello conoscitivo “LC” superiore rispetto a quello degli studi di vulnerabilità precedenti?
- Quale sarà l’invasività di tali prove? Saranno compatibili con la presenza dei ragazzi in una scuola già messa in condizioni precarie dal COVID-19?
- Quali saranno i tempi tra l’affidamento dell’incarico e la realizzazione delle prove stesse? Riusciranno ad essere completate per una ripartenza già penalizzata da una gravissima carenza di spazi dovuta al distanziamento imposto dall’emergenza epidemiologica?
Aspetteremo fiduciosi le risposte dal Commissario ma non abbiamo molto tempo: bisogna agire e le famiglie non hanno più tempo di aspettare e tollerare!
Silvia Corinti
di Progetto Comune