Piani Integrati: la azioni possibili contro la cementificazione selvaggia

Nel corso delle ultime tre settimane, gli esponenti delle forze politiche e della società civile locali, firmatarie della presente, si sono riuniti per discutere nel merito dei piani integrati recentemente approvati dalla maggioranza (forse) grillina.

Le informazioni e i documenti raccolti sono stati, poi, sottoposti al parere di due diversi studi legali specializzati in urbanistica.

Questi hanno fornito indicazioni e suggerimenti sui possibili percorsi che la “società comune” e la “politica” possono compiere al fine di tutelare gli interessi collettivi lesi dall’approvazione di strumenti urbanistici fortemente invasivi e non corrispondenti alla legge vigente, soprattutto laddove gli stessi sono usati in maniera erronea e senza il rispetto dei principi che ne sostanzierebbero e motiverebbero il loro utilizzo.

Tralasciando la lunghissima sequela dei rilievi tecnico-normativi emersi, che saranno oggetto di successivi atti che renderemo pubblici, vorremmo mettere a conoscenza sin da ora i cittadini di Anguillara delle prime azioni concordate.

Le norme che regolano il funzionamento e l’attivazione dello strumento urbanistico, noto come Piani Integrati di Intervento (PII), prevedono la possibilità di aprire dei termini per la presentazione delle osservazioni da parte della società civile e della politica in genere. Non risulta, agli scriventi, che tale procedura sia stata rispettata da parte dell’Amministrazione, e per questo si è già provveduto alla richiesta di chiarimenti dalla quale emerge che “si sta provvedendo”.

Dunque, è lecito pensare che questo adempimento non sia stato ancora compiuto e, per questo, riteniamo possibile presentare osservazioni per tutti e tre i piani integrati sinora adottati. Ed invitiamo a farlo tutti coloro che ne abbiano la possibilità o abbiano rilievi da fare.

Nel merito, la minoranza consiliare, i movimenti e le associazioni apartitiche sotto riportare, presenteranno delle osservazioni che saranno inviate anche agli organi sovracomunali quali Cittá Metropolitana e Regione Lazio, preposti alla verifica e al rispetto delle eccezioni in esse contenute.

Tali osservazioni dovranno poi essere discusse, approvate o respinte con motivazione in sede di Consiglio comunale.

L’azione stragiudiziale sostanzierà e documenterà il mancato rispetto di alcuni requisiti (tecnici, amministrativi e procedurali) obbligatori e chiamerà a responsabilità, anche penale ed erariale in taluni casi, gli esponenti del Consiglio comunale tramite la posizione da questi espressa con il voto.

Tuttavia, pur non potendo ricorrere al tribunale amministrativo per mancanza di “legittimo interesse” che comporterebbe il rigetto della domanda, tutti noi ci rendiamo disponibili a fornire risorse e documenti a quei soggetti che, avendo un reale “legittimo interesse” (quali ad esempio: proprietari di terreni confinanti o vicini all’area oggetto del PII, associazioni ambientaliste di tutela del territorio da tempo operanti in zona), intendono procedere all’azione giudiziale presso il TAR. Pertanto esortiamo gli aventi diritto a manifestarsi pubblicamente per la condivisione del medesimo obiettivo: “stop alla cementificazione selvaggia, senza se e senza ma”.

  • Gruppi Consiliari di Minoranza: Forza Italia, Partito Democratico, Fratelli d’Italia
  • Associazione AnguillaraSvolta
  • Associazione Progetto Comune

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