Cimabue colpisce ancora.

WhatsApp Image 2017-08-22 at 19.45.01Come ricorderete il refrain elettorale della presente amministrazione, oltre alla enfatizzazione delle note parole d’ordine “trasparenza”, “efficienza” “cambiamento”, il tutto “senza se e senza ma”, è stato “la legalità tornerà di moda”.

La recente vicenda, sotto gli occhi di qualsiasi cittadino, inerente il bando e le relative concessioni dei cd. “salottini” che dovevano sorgere nella parte di spiaggia denominata “zona 1” – già oggetto di provvedimento di divieto di balneazione, poi revocato dalla amministrazione – fa esaltare quanto – una volta passati dall’altra parte della cattedra, seduti su una delle “poltrone del potere” – tale mantra inneggiante la efficienza e la legalità sia stato inutilmente speso da chi lo proclamava.

La prassi normale prevedrebbe che prima di fare un bando una amministrazione, dotata di una dose minima di buon senso, si fosse posta il problema ed avesse trovato le relative soluzioni ed i susseguenti atti amministrativi per poter metter in pratica l’oggetto del bando e cioè l’apertura e la fruibilità dei “salottini”.

Invece, inaspettatamente, si è proceduto al contrario.

Infatti , terminati gli atti di gara, pubblicata la graduatoria e assegnate ai vincitori le aree di spiaggia ove i detti salottini sarebbero dovuti sorgere a fermare tutto è stata proprio quella legalità che – tornata di moda o meno – deve esser sempre rispettata.

Non sappiamo – per non essere stati pubblicamente fatti conoscere – quali siano stati gli accordi – se mai ce ne fossero stati – con i competenti Uffici della ASL in merito alle autorizzazioni sanitarie necessarie ad aprire attività commerciali di somministrazione che dovrebbero esercitare praticamente sulla spiaggia.

Abbiamo solo notato che – dopo uno stallo iniziale – finalmente iniziarono i lavori di predisposizione degli allacci in fogna in prossimità di ciascuna area destinata a futuro salottino.

Tali primi lavori , sono consistiti nella rottura della pavimentazione della passeggiata lungolago in vari punti e , consta , vi abbia partecipato, oltre agli operai comunali, anche una ditta locale, per la quale – però – non risulterebbe agli atti dell’albo pretorio nè incarico formale , ne determina di affidamento (su questo punto ci auguriamo e saremmo felici di essere smentiti) .

Inaspettatamente tali lavori si sono bruscamente interrotti subito dopo la suddetta rottura della pavimentazione e la cantierizzazione della passeggiata, creando disagi alla cittadinanza ed ulteriori problemi alla già disagiata stagione turistica.

Anche in questa occasione la trasparente amministrazione non ne ha comunicato i motivi : mancanza autorizzazioni ACEA o di altro Ente?, Mancanza progetti? altro? Non è dato sapere.

Pertanto, nel pieno di una già sofferta stagione balneare , la passeggiata rimaneva interrotta e “cantierizzata” in più punti ove mancava, pericolosamente, la pavimentazione e con pezzi di lastricato rimossi ed accatastati in punti diversi.

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Costa a riguardo che una signora (su questo punto se qualcuno ha notizie ci illumini) sia caduta e si sia infortunata a causa proprio della pavimentazione mancante e del dissesto in cui versava – in diverse zone- la passeggiata lungolago. Non è dato sapere se costei abbia fatto o meno richiesta di danni al Comune.

A questo punto a stagione turistica ormai compromessa e con i “salottini” rimasti solo una idea platonica abbiamo potuto assistere al terzo atto della commedia.

Finalmente ci si è rivolti alla sola forza efficiente e capace di trovare soluzioni: gli operai comunali.

Questi , grazie alla loro capacità e competenza hanno coperto le pericolose tracce e buche presenti sulla passeggiata con varie toppe di cemento e forti anche di una inventiva “artistica” hanno provveduto a disegnare sul cemento medesimo delle linee che ricordassero e rappresentassero la pavimentazione.

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Confidiamo che qualcuno – poi – capito quale sarà l’iter giusto e rispettoso di quella legalità mai passata di moda, provvederà a ripristinare la pavimentazione ed a trovare una soluzione definitiva per l’apertura dei “salottini”.

Altro non aggiungiamo, ognuno è in grado di trarre le proprie conclusioni, nella speranza che prima o poi, finalmente, per fare una cosa non si continui a sbagliane due.

Ass. Progetto Comune.

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