Mercoledì 31 maggio 2017, alle ore 19.30, presso la sede del Consorzio di navigazione (Idroscalo degli Inglesi, lungolago G. Argenti, 00062 Bracciano) si terrà un incontro, organizzato dalle amministrazioni comunali di Bracciano, Anguillara e Trevignano in collaborazione con il Consorzio stesso e l’Ente parco Bracciano-Martignano, per affrontare la crisi idrica che sta devastando il lago di Bracciano.
Si tratta di una lodevole iniziativa in cui, per la prima volta, tutte le istituzioni locali muovono in una direzione comune a difesa del lago che, purtroppo, continua inesorabilmente a scendere.
In questi ultimi mesi sono molte le azioni poste in essere per la tutela dell’unica fonte di ricchezza (nel senso più ampio possibile del termine): interrogazioni, comunicati stampa, incontri tecnico/scientifici e politico/legali, tavoli tecnici, etc etc.
Nulla di quanto fatto ha però sortito l’effetto voluto, il livello delle acque ha continuato a scendere, non è piovuto ed il gestore unico di Ato2, ovvero l’Acea Ato2 Spa, perdura nella sua opera di “prosciugamento” del lago.
Chi avrebbe mai pensato a qualcosa di peggio? Eppure la scorsa settimana, con il comunicato congiunto di tre delle quattro amministrazioni comunali che confinano con il lago (e sì perché anche il Comune di Roma sarebbe – in teoria – competente sul lago, precisamente nella zona di “Polline”), abbiamo appreso che l’azienda di proprietà del Comune di Roma, l’Acea, non solo non cesserà la captazione, non solo non diminuirà i prelievi, ma procederà ad un aumento della captazione per far fronte alla “grave emergenza idrica”, come se questa fosse apparsa dal nulla.
Abbiamo la consapevolezza che questo atteggiamento produrrà un gravissimo danno all’ecosistema lago.
Abbiamo la consapevolezza che questo atteggiamento porterà al collasso dell’equilibrio biologico del lago.
Abbiamo la certezza che le nostre comunità subiranno un danno economico, sociale, umano, culturale che nessuna epoca prima ad ora aveva mai prodotto.
Sono 10 mila anni che il lago è ciò che è, con variazioni di livello più o meno indotte (vedi incile sul fiume Arrone della metà del 1600), eppure il passato ce lo ha consegnato a noi ancora “vivo”. Passare alla storia come la generazione che ha partecipato alla sua “condanna a morte” è qualcosa che, per chi, come noi, su questo lago ci è nato, cresciuto o la ha scelto come meta per vivere, non possiamo accettare.
Per questi motivi, riteniamo necessario procedere all’avvio di una azione legale a tutela del lago. Riteniamo sussistere le condizioni e la fondatezza giuridica per procedere nei confronti di chi sta avanzando verso una direzione contraria rispetto a quella indicata dagli esperti.
Siamo disponibili a collaborare e a fornire tutta la documentazione da noi raccolta, sia tecnico-scientifica, sia giuridico-legale. Ma ribadiamo con convinzione che l’azione legale sia l’unica strada rimasta, anche in virtù della scarsa sensibilità dimostrata dai rappresentanti del Governo che, interrogati più volte, non hanno saputo fare altro che riportare informazioni già note ai diversi interroganti.
Azione legale che deve essere fatta propria dalle tre amministrazioni comunali, dal Consorzio di navigazione e dall’Ente parco.
Ognuno dei soggetti sopra citati ha il dovere di difendere il territorio ed il lago, seppur con diverse competenze e responsabilità. Non riteniamo utile che l’azione legale venga avviata da un soggetto diverso o da un privato o da un gruppo di soggetti privati.
Sono le “istituzioni locali” che hanno il dovere di procedere, con ogni mezzo, a tutela del lago, a difesa di quello che è un bene comune per eccellenza!
Forniamo anche la nostra collaborazione, in tal senso, per la predisposizione di una Mozione (la cui bozza è già disponibile), da portare in Consiglio, che impegni le tre amministrazioni – ma anche il Consorzio di navigazione e l’Ente parco – a procedere giudiziariamente contro chi si sta rendendo responsabile di uno dei più grandi danni ambientali che l’uomo ricordi. Questo servirà anche ad ufficializzare la posizione delle istituzioni locali, a fare fronte comune non solo negli intenti, ma anche nelle azioni.
Agendo diversamente, a nostro avviso, non si avranno le stesse chance, l’azione legale non avrà lo stesso peso, la rappresentatività non sarà la stessa: è necessario dimostrare che tutta la comunità locale si oppone allo sfruttamento indiscriminato ed irresponsabile dell’acqua del lago!
Associazione “Progetto Comune”
2 pensieri riguardo “Emergenza lago: cosa fare?”