Un altro passo in avanti per la sconfitta di questo mostro invisibile chiamato Sars CoV2 è stato fatto ed è tutto made in Italy. Ora tocca a noi!
La fase 1 della sperimentazione del vaccino GRAd-CoV2 è finita con ottimi risultati. Si tratta di studi fatti in laboratorio in primis e su un gruppo limitato di circa 100 volontari suddivisi in due gruppi: uno composto da persone tra i 18 e i 55 anni, il secondo tra i 65 e gli 85 anni.
Durante la fase 1 si è accertata la sicurezza, e la capacità di stimolare il sistema immunitario.
Gli studi si sono svolti interamente in Italia presso l’INMI “Lazzaro Spallanzani”, orgoglio della Regione Lazio, che ha messo a punto il protocollo della sperimentazione (cioè le regole di come farla), e presso il Centro Ricerche Cliniche del policlinico “Giambattista Rossi” di Verona. Il tutto è stato reso possibile da ReiThera: un’azienda italiana nata dall’esperienza accademica di esperti in immunologia e virologia, anche questa realtà del Lazio.
Tutto fortunatamente è andato come doveva. Il vaccino GRAd-CoV2, composto dal virus del raffreddore del gorilla, e quindi inoffensivo per l’uomo, e reso incapace di riprodursi, funziona come una navicella per trasportare nel corpo umano il materiale biologico contro il quale si vuole innescare una forte risposta immunitaria contro il SARS-CoV-2, in particolare contro la ormai famosa proteina Spike. Durante la fase 1 si è accertata la sicurezza, cioè la mancanza di reazioni non volute, e l’immunogenicità, cioè la capacità di stimolare il sistema immunitario.
Il vaccino GRAd-CoV2 funziona come una navicella per trasportare nel corpo umano il materiale biologico necessario per istruire il sistema immunitario a lottare contro la ormai famosa proteina Spike.
I dati sui primi volontari hanno confermato quello che era già avvenuto nei test in vitro e sugli animali, detti preclinici, e cioè una forte produzione di anticorpi protettivi verso il virus e soprattutto una buona risposta delle cellule del sistema immunitario necessaria per mantenere in memoria la capacità di produrre una pronta protezione per una successiva esposizione a SarsCoV2. Inoltre, con gli studi di fase 1 si è potuto valutare quale è la dose ottimale di vaccino per ottenere la migliore risposta.
Ora si può passare alla fase 2, che si svolgerà sempre in Italia e durante la quale verrà verificata sicurezza ed immunogenicità del vaccino su un campione ampliato ad alcune centinaia di persone; e infine la fase 3, che coinvolgerà migliaia di volontari che ci dovrà dare le risposte definitive circa la capacità del vaccino di proteggere dall’infezione da SARS-CoV-2 senza causare significativi effetti avversi. Ma andiamo per gradi. Servono, ed anche velocemente, le prime persone per vedere quello che succede forti e sicuri dei risultati già ottenuti. Lo studio è stato approvato dal Comitato Etico e l’esperienza di chi lo sta portando avanti è documentata da anni di studio sul campo dei vaccini. Aderire a questo appello è un dovere morale ed etico che darà la soddisfazione di essere stati parte di questa battaglia che speriamo sia vittoriosa.
Servono persone che diventino parte di questa battaglia
Per ulteriori informazioni vi lasciamo i link per approfondire ed il comunicato dell’INMI Lazzaro Spallanzani.
