Il giorno 27 novembre 2017, con un post sulla pagina FB autocelebrativa dell’Amministrazione comunale, la cittadinanza è venuta a conoscenza della trasformazione in senso unico di Via San Francesco e la modifica degli accessi al plesso scolastico di Via Verdi.
Il tutto a partire dal 1° dicembre 2017.
Ciò che lascia sgomenti, è la decisione di questa Giunta, di voler attuare una così invasiva disposizione, senza una informazione preliminare volta a coinvolgere i residenti delle zone interessate, i genitori degli alunni nonché i titolari delle attività commerciali impattate dalla limitazione del senso di circolazione.
Tutto ciò è motivato dai vari portavoce dell’Amministrazione comunale, come soluzione per agevolare gli accessi ai plessi scolastici e per evitare gli ingorghi creati dalle auto dei genitori che accompagnano o vanno a prendere i propri figli a scuola. In realtà tutto questo non tiene conto del fatto che la revisione degli ingressi delle scuole, non segue ancora le norme di sicurezza previsti per le scuole materne e le scuole medie.
Moltissimi genitori, difatti, sono fortemente critici verso questa decisione.
Chi scrive non é preconcettualmente contrario alla creazione di sensi unici o alla ipotesi di un progetto volto a modificare, migliorandola, la viabilità della nostra Città.
Quello che ci lascia interdetti è il metodo con il quale si è imposta tale decisione.
Si potevano ascoltare i residenti, i commercianti, i cittadini, i fruitori delle scuole, cercando, tutti insieme, di condividere un percorso unitario e partecipato.
Ma anziché realizzare un progetto organico o – quantomeno – cercare una soluzione condivisa, o, al limite, iniziare un periodo di sperimentazione – è stata modificata la viabilità di via di San Francesco ignorando ogni forma di contributo che, numerosi cittadini, genitori, commercianti, potevano dare.
La cosa che ci sembra più grave, non è tanto il merito del provvedimento, quanto la forma con il quale esso è stato posto in essere: un atto preso unilateralmente senza avere tenuto conto di nessuno se non delle volontà personali di chi alberga nelle segrete ed inaccessibili stanze del palazzo comunale.
A fronte delle molteplici e vigorose proteste dei cittadini, non ci sorprende la giustificazione della Amministrazione che, invece di prendersi le proprie responsabilità e spiegare le motivazioni delle proprie decisioni, mette le mani avanti e scarica la colpa dell’insuccesso sulla Polizia Locale o sulla Dirigenza scolastica ripetendo il solito refrain: quando le cose vanno bene il merito è il nostro, quando vanno male la colpa è degli altri.
D’altra parte la recente decisione di azzerare di fatto i Comitati di Quartiere è in perfetta coerenza con la linea politica pentastellata di decidere senza ascoltare nessuno, chiudendo ogni luogo ove potrebbe sorgere qualsiasi voce di dissenso.
Partecipazione, trasparenza, condivisione, cittadinanza attiva: parole, parole, parole …. solo parole!
Associazione Progetto Comune